Salvatore Piras "Buttiglione": calciatore e bagnino negli anni Cinquanta a Olbia

 

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Una vecchia foto fa capolino dalla preziosa collezione di Francesco Sotgiu e ci riporta ai primi anni Cinquanta, sulla spiaggia di Mogadiscio che, a quei tempi, era ancora frequentata da molti olbiesi. A capeggiare la fila di donne e bambini è Salvatore Piras, nato a Terranova nel 1931 e morto a La Caletta di Siniscola il 4 settembre 2014. In quel periodo il giovane Piras, noto Buttiglione, giocava da centromediano nella squadra dell'Olbia. Salvatore era cresciuto in una famiglia di dodici figli, in una delle case popolari di via Roma, vicinissima a quello spicchio di mare dove lui aveva imparato a nuotare sin da piccolo, insieme ai fratelli e alle sorelle. E imparò talmente bene da diventare anche bagnino a Pittulongu con tanto di Brevetto di Abilitazione Professionale rilasciato dalla Società Nazionale di Salvamento per il quadriennio 1955/1958.

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Salvatore Piras indossò la maglia dell'Olbia in 47 partite, dal 1954 al 1957 per tre stagioni consecutive, l'ultima delle quali si chiuse in bellezza con il ritorno in serie D. "Conoscevo bene Salvatore - racconta oggi Giulio Careddu -. Era molto amico di mio fratello Paolino, anche lui giocatore dell'Olbia in quegli anni. Buttiglione, così lo chiamavamo tutti, fece un goal al Bosa il 6 marzo del 1955, in una partita che i bianchi vinsero per 4 a 1. Era una bravissima persona oltre che un buon giocatore, leale e pieno di grinta".Acquisizione a schermo intero 14022015 220920

"Mio zio ha conservato tutti i ritagli dei giornali di quegli anni - aggiunge la nipote Pina Murru -. Giocare a calcio era la sua passione; dopo le tre stagioni nell'Olbia approdò alla Montalbo di Siniscola. Qui ha conosciuto Mariuccia Carta, la ragazza che poi è diventata sua moglie".L'abbiamo rintracciata per avere un ricordo del marito. Queste sono le sue parole : " Io e Salvatore ci siamo sposati nel 1960.

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Eravamo legati da un amore forte e profondo; abbiamo trascorso 54 anni insieme. Roberto, nostro figlio, è nato a Olbia nel 1961 ma la necessità di trovare lavoro ci ha portato lontano dalla Sardegna per molto tempo. Nel 1963 ci siamo trasferiti a Ostia dove avevamo aperto una pescheria. Questa esperienza è durata due anni e poi siamo partiti per Bruxelles. Qui abbiamo vissuto e lavorato fino al 1996. Salvatore era stato assunto alla Côte D'Or, la famosa fabbrica di cioccolato, e io facevo la cuoca in un ristorante italiano che aveva anche una squadra di calcio amatoriale. Mio marito aveva il doppio ruolo di allenatore e giocatore. Quando io e lui siamo tornati in Siniscola, nostro figlio è rimasto a Bruxelles.Acquisizione a schermo intero 14022015 220931

Ormai è la sua città visto che da vent'anni ha un impiego all'Unione Europea. Salvatore era tifosissimo della Juventus e nella sua bara abbiamo messo un pallone e una sciarpa con colori della sua squadra del cuore. A Olbia vivono ancora tre suoi fratelli e due sorelle; un'altra abita in Corsica. Lui mi parlava spesso dei suoi vecchi compagni dell'Olbia Calcio e ha conservato con grande cura le fotografie che testimoniano quel periodo felice della sua vita. Aveva ricordi molto belli anche della sua infanzia terranovese, vissuta a stretto contatto con il mare; il padre faceva il pescatore e spesso lo portava con lui sulla spiaggia di Mogadiscio a due passi da casa. Salvatore diceva che i granchi e le arselle erano stati i suoi primi compagni di giochi".

Marella Giovannelli per Olbiavecchia 14-02-2015

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