Un Campanile, artisti, mecenati e nuovo rinascimento a Portorotondo

13. Giugno 2008

Prima dell’inaugurazione ufficiale, fissata per sabato 21 giugno, è stato presentato alla stampa il Campanile di Porto Rotondo, disegnato da Mario Ceroli, autore anche del nuovo portale in vetro della Chiesa. La torre campanaria, donata da Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, realizzata in legno di pino russo, è alta 24 metri, pesa 24 tonnellate ed ha un’anima d’acciaio legata da 96.000 viti. Costruita, con un sistema modulare, a Reuthe, un paesino dell’Austria, dalla ditta Kaufmann/ Canducci, è stata trasportata in Sardegna, e montata in poco più di una settimana.

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L’opera, unica al mondo, sia per i materiali usati che per le dimensioni, regge quattro campane, sempre disegnate da Mario Ceroli, dedicate ai quattro elementi: acqua, fuoco, terra ed aria. Alcuni amici del conte Luigi Donà dalle Rose hanno regalato le campane alla Fondazione, da lui costituita lo scorso anno per completare il percorso virtuoso d’arte & cultura che, sin dall’inizio, ha caratterizzato e distinto il villaggio di Portotondo.

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Il Campanile, ben visibile anche dal mare, è il nuovo simbolo di una località nata nel segno del mecenatismo grazie alla geniale intuizione, a metà degli Anni Sessanta, dei fondatori Luigi e Nicolò Donà dalle Rose. Allora i due giovani conti veneziani coinvolsero grandi artisti nella costruzione di Portorotondo. Oggi, attraverso la Fondazione, si vuole rilanciare il grande impegno delle origini ultimando vecchi progetti e realizzandone di nuovi.

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In sintonia e collaborazione con il Comune di Olbia, Portorotondo, anche grazie al ritorno di Mario Ceroli, si conferma un vero e proprio grande laboratorio artistico e culturale. Lo scorso anno, si è cominciato con il rifacimento della strada di via del Molo, opera rappresentante “la catena alimentare”, dello scultore Emanuel Chapalain. Dopo il Campanile e il portale in vetro, ideati da Mario Ceroli, già autore degli interni della Chiesa di San Lorenzo e del Teatro, saranno ultimate altre opere, sempre destinate al villaggio, come altrettanti “segni d’arte”.

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Tra questi: la facciata della chiesa, affiancata al campanile, che sarà rivestita di granito; l’installazione del rosone, anch’esso creato da Mario Ceroli, realizzato in vetro di Murano; il rifacimento di via Riccardo Belli ad opera di Pinuccio Sciola e della piazza di Rudalza, con la scalinata verso il porto disegnata da Ceroli. Quindi il completamento del teatro dove verrà installata una maestosa macchina scenica ideata anche questa da Ceroli e la copertura a vela per la cui progettazione sarà coinvolto Renzo Piano.

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