Mario Cervo: maestro di cultura, di vita e di sport

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"Per motivi di studio sono alla ricerca dei seguenti vostri dischi contenenti brani di folclore sardo": questo era solitamente l'inizio delle innumerevoli lettere inviate in tutto il mondo dall'olbiese Mario Cervo, eccezionale figura di musicologo e appassionato collezionista dei canti e dei suoni tradizionali della Sardegna. Mario Cervo, nato il 27 agosto del 1929 in quella piccola Olbia che allora si chiamava Terranova Pausania, è morto l'otto ottobre 1997, a soli 68 anni, stroncato da un infarto. Fino a due giorni prima aveva vissuto, con l'entusiasmo di sempre, l'altra sua grande passione: il ciclismo, partecipando alla Pedalata Ecologica con il colori della Società Ciclistica Terranova di cui è stato fondatore, "cuore e pedale" per mezzo secolo. Fra le foto e i documenti che ci sono stati gentilmente concessi dai familiari per la preparazione di questo articolo, colpisce una "Licenza" Junior Dilettante, rilasciata a Mario Cervo dall'Unione Velocipedistica Italiana nel 1951. Primo di quattro figli, rimasto orfano a 15 anni, aveva affrontato tempi molto duri, segnati dalla guerra, dalla fatica e dai tanti sacrifici fatti per provvedere al mantenimento della famiglia. Ma, sin da bambino, Mario Cervo aveva trovato nella musica una formidabile ragione di vita, speranza e conoscenza. A dieci anni, alla fine degli Anni Trenta, resta folgorato dal primo grammofono. "Per noi bambini era uno strumento magico – racconterà anni dopo "Zio" Mario -. Credevamo che all'interno dell'apparecchio ci fosse un omino e facevamo a gara per girare la manovella e dargli energia". Il piccolo Mario è conquistato, già da allora, dalla voce melodiosa di Gavino Delunas, "il re dei cantadores", che sarà fucilato dai tedeschi alle Fosse Ardeatine. Sempre più attratto dai suoni e dalle tradizioni sarde, Mario studia con buon profitto sino alla Terza Avviamento. Subito dopo comincia a lavorare: prima al Campo Boario, poi come impiegato alla Compagnia Portuale di Olbia. Intanto diventa un punto di riferimento negli ambienti laici, socialisti e antifascisti. In questo periodo Mario Cervo, che si definiva un "collezionista di cose sarde", inizia la sua certosina e immensa raccolta di dischi, cassette, libri e riviste. A casa sua, in un piccolo studio seminterrato, stipava i frutti della sua ricerca, indirizzata al recupero di tutto ciò che veniva pubblicato in Sardegna, o da artisti sardi in qualsiasi parte del mondo.2 collage mc

In tempi ancora non facilitati da Internet, Mario Cervo aveva intessuto una fitta rete di corrispondenti (artisti, case discografiche, collezionisti, studiosi) ai quali inviava le sue richieste dopo aver passato al setaccio riviste musicali e giornali specializzati italiani e stranieri. E' attivissimo anche su un altro fronte: armato di un piccolo registratore "cattura" tutto ciò che suscita il suo interesse, la sua insaziabile curiosità di studioso. Possono essere i bisticci di donne al mercato, un rintocco di campane, le voci degli uomini che giocano a morra, il gracidare delle rane, preghiere, canti, balli e i concerti della natura. Nel 1958 si sposa con Anna Caboni che gli darà cinque figli: una vita trascorsa insieme, caratterizzata dall'amore reciproco, dalla serenità familiare e dal grande rispetto della moglie per le passioni culturali e sportive del marito. Nel 1962 Mario Cervo, insieme al cugino Astro Mari, famoso compositore e paroliere nato a Olbia, e a Paolino Degortes, fonda la prima casa discografica della Sardegna, con l'etichetta Nuraghe. "Il successo fu notevole - ricorda oggi Ottavio, uno dei figli di Mario Cervo – già dal primo 45 giri, intitolato "Welcome to Costa Smeralda" , cantato da Walter Romano e distribuito anche in Canada. Mio padre voleva prodotti di grande qualità e incidevano i dischi nella sala di registrazione della RCA a Roma. La Nuraghe è restata in attività sino agli anni Ottanta; ha pubblicato una cinquantina di 45 giri e una decina tra musicassette ed LP. La sede era a Olbia; i dischi venivano distribuiti in tutta la Sardegna. Per la Nuraghe hanno inciso grandi cantadores come Ciccheddu Mannoni di Luogosanto e Mario Scanu di Luras, ma voglio ricordare anche Tamponeddu, Paolo Bellu e Pino d'Olbia."3 collage mc

Negli anni Settanta Mario Cervo partecipa alla nascita delle prime radio libere conducendo una trasmissione per Radio Olbia, interamente in lingua sarda. Grazie alla disponibilità dei familiari, potete riascoltare la sua voce nella clip in fondo all'articolo, proprio mentre è impegnato in un suo programma. La cultura musicale di Mario Cervo spazia dalla musica sarda degli anni Venti alla musica classica, dai Tenores al Jazz, dalla musica tradizionale a quella leggera. E' un collaboratore prezioso e generoso per Radio Sardegna e per tutti coloro che amano e studiano la musica sarda, da Giacomo Serreli ad Andrea Deplano, per citare due tra i nomi più significativi. Insieme a Bachisio Bandinu, Serafino Spiggia e Gianfranco Trudda, fonda l'associazione S'Abboju ideando numerose iniziative per la riscoperta e diffusione della cultura e delle tradizioni sarde. E' stato anche fra i componenti della "Consulta" per la valorizzazione del dialetto Gallurese. Mario Cervo spesso invia, con lo pseudonimo Macer, articoli e recensioni ai giornali locali e a testate nazionali. Scrive anche poesie; per lui è una grande soddisfazione vederle pubblicate in alcune antologie. Nel corso della sua vita, così culturalmente intensa, non smetterà mai di dedicare tempo ed energia al ciclismo. Promuove e partecipa a tantissime manifestazioni. Per i suoi meriti sportivi ha ricevuto un riconoscimento ufficiale dalla Federazione Ciclistica Italiana. Quest'anno si svolgerà la 17^ edizione del "Memorial Mario Cervo", organizzato dalla Società Ciclistica Terranova di Olbia per ricordare la figura del suo importante dirigente, protagonista di tanti anni di ciclismo in Sardegna. Anche all'interno della "Terranova" si è sempre impegnato per far prevalere i valori della solidarietà, del rispetto degli avversari, la stima reciproca tra compagni di squadra e l'armonia nel gruppo dirigente. L'otto giugno 2014 è stato aperto al pubblico l'Archivio Mario Cervo che oggi, continuando l'opera iniziata, rappresenta la più importante collezione al mondo dedicata alla musica sarda: oltre seimila supporti con materiale fonografico registrato tra il 1922 e il 1997, tutto catalogato e ordinato dall'etnomusicologo Paolo Angeli, un lavoro durato quattro anni, reso possibile anche grazie all'intervento dell'Istituto Superiore Regionale Etnografico. I figli e la moglie hanno così onorato nel modo migliore la volontà di Mario Cervo, l'inestimabile patrimonio da lui custodito e lasciato alle attuali generazioni e a quelle che verranno. La Fondazione Andrea Parodi ha assegnato alla memoria di Mario Cervo, maestro di cultura sarda, il premio Albo d'oro 2011.

Marella Giovannelli per Olbiavecchia  25 gennaio 2015

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