09. Agosto 2007
I tetti affrescati da Renato Guttuso nell’ex-villa Marzotto a Porto Rotondo possono dormire sonni tranquilli. Irina Garber, l’affascinante russa che, insieme al marito (felicemente in carica) ha acquistato la villa appartenuta, prima a Marta e poi a Paola Marzotto, non hai mai contemplato l’idea di una loro “rimbiancata”. L’indiscrezione, apparsa a pagina 51, all’interno di un lungo articolo, firmato da Agostino Gramigna e pubblicato sull’ultimo numero del Corriere della Sera Magazine, ha fortemente disturbato la signora.
Irina e il marito (già brillante psicoendocrinologo e ora banchiere specializzato in investimenti internazionali), proseguendo nella lettura, si sono anche fatti delle grandi risate. “Non sapevamo di essere separati - spiega lei - visto che siamo sposati ( e conviventi) con reciproca soddisfazione da diciassette anni”. Esilarante, per la signora Garber, anche un’altra bufalotta, sempre contenuta nel servizio di Gramigna che, pur usando il “pare” scrive di una Lamborghini regalata al figlio dodicenne per il suo compleanno.
“Nostro figlio – precisa mamma Irina – non ha dodici anni ma dieci; non avendo la patente l’unica Lamborghini che ha ricevuto è un modellino da mettere sul comodino della sua cameretta”. Incontriamo Irina Garber nella villa acquistata alla fine del 2006 da Paola Marzotto. E’ ancora molto risentita per le frasi che la riguardano, lette con sua grande sorpresa e notevole rabbia sul Magazine del Corriere. “Totalmente falsa ed inventata di sana pianta - continua - anche l’affermazione del giornalista, secondo il quale io sarei rimasta un po’ male, quando sono entrata per la prima volta nella villa, perché Paola Marzotto s’era portata via pure le lampadine”.
Irina ribadisce che “questa affermazione, oltre ad essere priva di ogni fondamento, mi ha fatto male anche perché ho un’ottima opinione di Paola Marzotto che si è sempre dimostrata disponibile e gentile con me e con mio marito”. Ma, in cima alla “classifica delle sciocchezze” riportate dal giornalista, Irina mette sicuramente il suo presunto “dubbio” sul mantenimento dei celebri tetti affrescati da Renato Guttuso nel salone della villa abitata, in quegli anni, dalla sua amata “musa” Marta Marzotto, madre di Paola.
“Siamo talmente orgogliosi e innamorati di questo affresco – ribadisce la Garber – da aver chiamato degli specialisti nel restauro conservativo che hanno esaminato sia i Tetti del salone che le Colombe dipinte nel bagno per evitare qualsiasi rischio causato dall’umidità o da altri fattori. Abbiamo anche ordinato la scritta “Omaggio a Guttuso” che verrà incisa sulla grande pietra sistemata davanti all’ingresso della villa. Nell’articolo è scritto che io ho “cambiato i connotati della dimora”, riempiendola di divani in seta con filamenti di oro. Anche questa è un’invenzione visto che, in casa, non c’è niente di simile. Proprio per esaltare la bellezza dei tetti di Guttuso, ho studiato un arredamento molto semplice, pulito e senza fronzoli. Naturalmente ho dovuto mettere a norma l’impianto elettrico visto che la casa è stata costruita tanti anni fa e, forse da questo particolare, è nata la storiella delle lampadine". Il giornalista, per Irina, riferisce almeno una mezza verità quando scrive del Buddha sistemato in giardino; in effetti lui c’è ma è rosso e non azzurro.
Irina Garber vorrebbe capire perché si è ritrovata su un magazine così prestigioso e diffuso, descritta come una ex-moglie con dubbi sul mantenimento di un’opera d’arte mai messa in discussione. “In questi giorni - racconta - continuo a ricevere telefonate da amici sconcertati che mi chiedono notizie sul mio matrimonio e sull’affresco di Guttuso. A tutti rispondo che stanno entrambi benissimo e vorrei invitare Maria Luisa Agnese, Direttrice del Corriere della Sera Magazine, a Porto Rotondo. Sarà nostra gradita ospite e potrà verificare personalmente lo stato reale delle cose". Foto esclusive www.marellagiovannelli.com.